Piantiamo più canapa per salvare le api dall’estinzione

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Piantiamo più canapa per salvare le api dall’estinzione

In tutto il mondo è emergenza api. Gli impollinatori sono in via d’estinzione e il loro declino rappresenta un notevole pericolo per l’uomo, la cui esistenza dipende anche dal prezioso lavoro di questi piccoli animaletti. Mentre tendono a scarseggiare i fiori colorati che le api prediligono, pare però che le piantagioni di cannabis - anche grazie alla legalizzazione in alcuni Paesi che le ha fatte moltiplicare - possano essere un sostituto appetibile... almeno in mancanza di altro! 

Senza api si ferma l’economia

Le punture di api non piacciono a nessuno e per qualcuno sono persino letali, ma sappiamo anche la loro attività è essenziale per la vita sul Pianeta e per l’economia.
Quasi il 90% delle piante selvatiche da fiore ha assolutamente bisogno di impollinatori per riprodursi. Non solo api, ma anche farfalle, ragni, rettili, vespe, uccelli… le api però sono particolarmente preziose! Lo sono anche le piante che impollinano, essenziali per il funzionamento normale degli ecosistemi e la conservazione di specie e habitat. Insomma, le api garantiscono la vita.
Un dato su tutti: oltre il 75% delle principali colture agrarie (cereali, frutta, verdura) non potrebbe fare a meno dei vantaggi dell'impollinazione perché calerebbero qualità e resa.
L’essere umano, a sua volta, non potrebbe fare a meno di queste colture perché la sua dieta non sarebbe più adeguata e non potrebbe ricavare fibre né materiali da costruzione o combustibili. Anche i guadagni del comparto agricolo crollerebbero se gli impollinatori non agissero come al solito. A minacciarli sono varie cause, dai cambiamenti climatici ai pestidici, dall’inquinamento alla diffusione di specie aliene invasive.
In Ue è a rischio una specie di api e farfalle su dieci.
Ogni anno ne muoiono sempre di più e si registra un aumento anno dopo anno fino al 40% di morti invernali di api e crescenti morie in primavera ed estate.

Le api si sballano con la cannabis?

La risposta è No. Gli insetti hanno un organismo del tutto diverso dal nostro e non sono dotati dei recettori dei cannabinoidi che nell’essere umano innescano gli effetti psicoattivi legati al consumo di cannabis.
Tendenzialmente, come dicevano, le api sarebbero particolarmente attirate dai colori dei fiori. Le piante di cannabis, in questo senso, non sono un granché... Ma la situazione ultimamente sta cambiando.
La conferma arriva da una ricerca Usa avviata alla Cornell University: le popolazioni di api si sono moltiplicate a seguito della legalizzazione in molti Stati a scopo ricreativo, che ha portato a destinare alle coltivazioni di cannabis una quantità maggiore di terreni.
Sembra proprio che le api gradiscano! D’altra parte i pollini di queste piante sono ricchi di nutrienti… Per la cronaca, sarebbe la canapa sativa a riscontrare maggior successo al palato, attirando 16 specie. 

 

Quindi si può produrre facilmente miele?

Un altro studio, quello dell’azienda Colorado Hemp Honey, ci svela proprio questo. Pare che le api sappiano trasformare la resina della cannabis in propoli. Forse sanno anche trasformare i tricomi in miele ma tutto deve ancora essere dimostrato. L’unica certezza è che, in mancanza di altro, si è riusciti ad attirare le api verso le piante di cannabis… che, ironia della sorte, non hanno nemmeno bisogno della loro impollinazione e si servono del solo vento!

 

 

Fonti:
Agi  |  La Repubblica  |  Oxford Academic  |  Weedistry.com

 


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