ORIGINE DELLA PIANTA
Innanzitutto il Fiore Elettrico sembra che abbia origine in Perù. La sua fama è stata riscoperta con la recente scoperta dell’antropologa Francoise Barbira-Fredman che ha incontrato questa pianta dal fiore commestibile nel contatto con una tribù indigena in Amazzonia. Sembra proprio che la tribù le abbia curato il mal di denti con questo fiore, da qui l’origine del nome.
ACMELLA OLERACEA: PROPRIETÀ
Pare che il popolo Inca avesse già scoperto il Fiore del curaro per diminuire in maniera efficace il mal di denti e come potente anestetico e analgesico naturale. Il suo uso come antidolorifico è anche privo di effetti collaterali e non crea dipendenza.
Altri positivi effetti del curaro riguardano la cura del mal di stomaco, mal di gola, reumatismi e, ovviamente, il ricorso al fiore elettrico come botulino naturale fai da te. La pianta, grazie allo spinatolo che contiene, reca benefici sul reticolo di collagene della pelle contribuendo a rassodarlo.
COME USARLA?
Oggi l’estratto di acmella oleracea in erboristeria viene usato per realizzare diverse soluzioni contro le rughe e i segni dell’età. Per questo l’acmella è apprezzata anche dalla medicina estetica e da chi cerca prodotti anti-aging. I prodotti con l’acmella oleracea più diffusi sono la creme viso, la maschera levigante, il siero intensivo e specifico,
RICETTE IN CUCINA
L’acmella è protagonista anche in cucina e in numerose ricette. Il fiore elettrico è commestibile, di colore giallo o giallo e rosso. Se masticato dà pizzicore, intensa salivazione e freschezza in bocca. La sensazione è anche quella di avere la lingua anestetizzata.
Si consumano anche le foglie crude in insalata o cotte con altre verdure, nelle zuppe e minestre o come spezia dal sapore piccante. Per questo sapore che ricorda il pepe, il nome del fiore di curaro è anche Sechuan Button.